Con “Cavallo Meraviglioso” si compie il percorso di avvicinamento alla musica folk che Salvatore Borrelli, in arte (etre) ha intrapreso da molti anni a questa parte. Una fascinazione, quella per la musica folk, che l`accompagna da sempre e che più volte ha contaminato i suoi materiali e le sue evoluzioni elettroniche, a cominciare dal primo esperimento folk-tronico, il pezzo “maternale, part-object, contingency, casualità , horrible memories, negation...... & Blind” uscito qualche anno fa per la net-label Ctrl+Alt+Canc, fin ad arrivare a “Voices Stomp flames for requiem times”, cd-r dello scorso anno; un percorso che ha visto l`elemento tradizionale prendere sempre più corpo nelle maglie free-glitch di (etre). Il progetto Wondrous Horse, condiviso con l`artista folk Vanessa Rossetto, è la classica quadratura del cerchio: un disco bellissimo, definitivamente avant-folk, che coniuga una semplicità strutturale di fondo con la complessità e la ricchezza degli arrangiamento (si ascolti, in questo senso, il folk evocativo d`apertura, non dicibile, tra la Kammerer e le migliori Cocorosie). Innumerevoli sono infatti gli strumenti utilizzati dai due (ne cito alcuni ma sono veramente tanti: acoustic guitar, arpa celtica, tablas, ocarina, organ, electric piano, casiotone, kalimba, banjo, plastic flute, xylophone, toys, loop machine, resonant ukulele, dulcimer, baritone guitar, stick, theremin, cymbals, balalaica, accordino), aggeggi che conferiscono profondità al disco e ne rappresentano la vera peculiarità . E` un disco di folk tout court, che assimila e ripropone temi cari a band importanti, quali la libertà di forme della No-Neck Blues Band (il volo percussivo ogni intuizione è il tangibile segno del declino), la rete di suoni dei Volcano The Bear (cimaruta), la sacralità sciamatica dei Supreme Dicks (pompeii & hercolaneum; il tempo ha posato sei voci che gridano), l`avanguardia dei Gastr Del Sol (mentre ci vediamo misti a foglie) e dei Sun City Girls (non siamo preparati a morire) e finanche l`elettronica freakkettona dei Black Dice (questi orizzonti scomparsi, con la partecipazione di Valerio Cosi). Ma è la cura dei particolari a fare di questo un grande disco, a renderlo una fonte infinita di suoni e suggestioni (citiamo ad esempio l`uso dei toys in fuoco sacro o gli svariati campionamenti, vedi i fuochi d`artificio in mentre ci vediamo misti a foglie oppure i field recordings tratti dal mondo animale in rimuovi i miei ostacoli). Parafrasando band e titolo, questo è un disco meraviglioso.
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