Dietro alla Spekk dalle graziose confezioni – che in un certo senso fanno pensare ad alcune delle prime uscite Mego – c’è Naohiko Sugimoto (a.k.a. Mondii, un gran disco su Hefty 7 o 8 anni fa). E questo CD, sospeso a metà strada fra Fennesz e Minamo, sembra calarsi nel catalogo della Speek come il cacio nei maccheroni. Tutto ciò porta in un’unica direzione: -> 12k; e se ben ricordate non è un caso se la piccola etichetta nipponica esordì proprio con un disco di Taylor Deupree (per l’esattezza “January”). Rumori di fondo, roba trattata in digitale, e chitarre anemiche tracciano linee flebili ed oniriche, eppur mai banali o troppo risapute. I titoli narrano di alberi, laghi, valli, uccelli, mare, sabbie e corna di capra, in quella che in tutto e per tutto appare come l’adesione ad una nuova ecologia sonora. Ma non mi dite che si tratta di new age, perché vorrebbe dire che non ci avete capito un tubo.
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