Autore disco: |
Sasà |
Etichetta: |
Nota / prodotto dall'Associazione Viaggi con l'Asino con i contributi di Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria (I) |
Link: |
www.myspace.com/vardalaluna |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2007 |
Titoli: |
1) Trata Burata 2) Valzer d`inverno 3) Tuca cicin 4) Nana Pupeta 5) O lumaga 6) Cuntanda 7) Su su - Pioggiasole 8) Varda la lula 9) O luna 10) Admurese an zé 11) Trata Burata 12) Cuntanda 13) Anima placida |
Durata: |
42:39 |
Con: |
Alessandra Patrucco, Angelo Conto, Simone Mauri, Stefano Risso, Donato Stolfi |
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un ricco viaggio tra musica e parola dialettale |
x Matteo Uggeri |
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«Un progetto e un compact disc per coniugare e valorizzare alcuni aspetti peculiari del patrimonio linguistico piemontese ed elaborarli attraverso la creatività di linguaggi musicali nuovi e solo apparentemente distanti.»
Un disco quindi da ascoltare con non solo l`orecchio, ma anche con una certa attenzione verso i riferimenti culturali e linguistici che vanno ad intrecciarsi a quelli più strettamente musicali.
La prima cosa che colpirà sarà senza dubbio la lingua, o meglio i dialetti che, affidati alla bella voce di Alessandra Patrucco, fanno da filo conduttore di tutti i brani, sebbene l`impianto strumentale sia ben sostenuto da artisti che affondano le radici nel jazz più che nella musica popolare cui “Varda la luna” fa costante riferimento. Pur essendo io italiano faccio molta fatica a capire i testi, ma il corposo libretto (con le traduzioni) è di grande aiuto in questa fruizione a più strati. Per lo più, le musiche ed il canto saprebbero reggere benissimo anche se la Patrucco improvvisasse arie insensate à la Liz Frazer, ma certo espressioni quali “O lumaga lumaghin tira fora tò curnin” fanno sorridere ed aggiungono sapore ad un disco già bello.
Unico difetto, a tratti, è forse proprio legato alla buona capacità musicale dei quattro, che tendono a lanciarsi di tanto in tanto in assoli forse un po` fini a sè stessi, in particolar modo alcuni virtuosismi vocali che allonanano dal fulcro delle emozioni. Non a caso il brano migliore è la brevissima e ricchissima Tuca cicin, filastrocca di poche righe reiterata e variata su un minuto e venti secondi di pura poesia.
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