Autore disco: |
The Connie Capri Organ Chamber Orchestra // Damo Suzuki Metak Network / Damo Suzuki, Zu, Xabier Iriondo |
Etichetta: |
Wallace (I) // Wallace (I) / Phonometak Laboratories (I) |
Link: |
www.wallacerecords.com www.soundmetak.com | |
Formato: |
Lp // 10-inch lp |
Anno di Pubblicazione: |
2008 |
Titoli: |
1) printed breeze 2) first steps 3) into delia`s garden 4) if loops could kill... 5) memento mori 6) something`s happened here! 7) e-motion/re-petition 8) end of transmission // 1) dove siete stati l`ultima estate? 2) un oceano di due mezzelune 3) la città nascosta 4) il territorio proibito |
Durata: |
39:14 // 28:21 |
Con: |
The Connie Capri Organ Chamber Orchestra // Damo Suzuki, Paolo Cantù, Mattia Coletti, Xabier Iriondo, Alberto Morelli / Damo Suzuki, Massimo Pupillo, Luca Mai, Jacopo Battaglia, Xabier Iriondo |
|
Buone nuove in casa Wallace |
x Alfredo Rastelli |
|
E` avvolto dal mistero questo ensemble denominato The Connie Capri Organ Chamber Orchestra che fa il suo debutto sotto l`egida della Wallace. Di loro ci è dato sapere solo che utilizzano organi elettrici e mellotron, il resto lo deduciamo dall`ascolto del disco, un gran bel lavoro tra psichedelia e space-rock, minimalismo e krautrock, in cui veniamo sommersi da valanghe di organi (giusto il riferimento a Riley ma anche ad un certo tipo di hard-rock dei sixties) e suggestioni di vario tipo. Printed breeze parte inizialmente aggressiva liberandosi poi in una cavalcata `space` a base di motorick krauto sotto tastiere ripetitive in stile Suicide; un intro notevole a cui fa seguito first steps che richiama colonne sonore anni 60 (John Barry) e certe elettroniche ritmiche dalle parti dei Silver Apples. Non finisce qui perchè into delia`s garden è moderna new wave virata `trance`, mentre if loops could kill... è un delirio di loops per dance-hall di un certo tipo. Il lato b dell`elleppì si apre nella distorsione immobile di memento mori e nella seguente immaginifica e jazz-oriented something`s happened here!, fino al finale ipnotico di e-motion/re-petition (come dei Suicide in loop) e soprattutto della cinematica e romanticissima end of transmission (questa sì, vera musica da camera). Quella dei Connie Capri, come dice anche il titolo, è una musica basata sulla ripetizione di suoni, sul reiterarsi e amplificarsi delle emozioni, in un circolo che si sviluppa in maniera infinita e forse anche indefinita.
Il quarto volume della Phonometak Series presenta uno split lp anomalo, in quanto è tutto dedicato alla figura di Damo Sukuzi qui presente sia in un`ennesima nuova versione del suo Network (denominato Metak Network, in quanto nasce all`interno del laboratorio SoundMetak di Xabier Iriondo) sia in una collaborazione con Zu e lo stesso Iriondo. Nel lato A del vinile, il Network, composto da Paolo Cantù, Mattia Coletti e Alberto Morelli, oltre al padrone di casa Iriondo e all`ex voce dei Can, si produce in due bellissime e dilatate suite in cui una voce particolarmente blues di Damo Suzuki, a tratti ispirato da Captain Beefheart (un oceano di due mezzelune), si inserisce alla perfezione nelle tematiche out-folk tracciate dai suoi collaboratori (dove siete stati l`ultima estate?), a tratti dipinte a tinte quasi western (un oceano di due mezzelune; è palpabile, in certe aperture, l`influenza dei Polvere e di Uncode Duello). La città nascosta apre il secondo lato con un`oscura improvvisazione avant-rock in cui, dalla distorsione elettrica del combo, prendono corpo come in simbiosi, la sciamatica voce di Damo Suzuki e i fiati decadenti di Luca Mai; chiude l`imprevedibile il territorio proibito, tra aggressivi stop & go di marca Zu e dilatati intermezzi di libera improvvisazione umorale.
|