Autore disco: |
Agatha // Satantango |
Etichetta: |
Wallace / Basura / Full Speed Ahead / Smartz / Stress To Death / The Fucking Fucking / Weirdo (I) // Wallace (I) |
Link: |
www.wallacerecords.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2007 |
Titoli: |
1) 16 things i like 2) three night stand 3) astrology sucks when you are a scorpio 4) agatha`s theory on high heels// 1) nightmare (the beginning at the end) 2) like a match 3) delirium tremens 4) agitated 5) god fish/Silver lake 6) brainstorming 7) Silver lake/copper moon 8) wake up 9) light another cigarette 10) ruben 11) red stars |
Durata: |
10:30 // 34:31 |
Con: |
Claudia, Daniela, Pamela // Massimo Audia, Luca Fusari, Simone Curioni, Luca De Biasi, Anna Poiani, Nando Piras |
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cuore, braccia, gambe |
x Alfredo Rastelli |
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Prima che il 2007 si chiudesse, la Wallace, più o meno in collaborazione con altre label, ha immesso sul mercato un uno-due di uscite su cui vale certamente la pena soffermarsi. A fare coppia con il lavoro dei Gerda (recensito in archivio), arriva il nuovo extended-play delle Agatha, trio femminile di poche parole e tanti fatti, alla sua seconda presenza nel catalogo Wallace. “Getting dressed for a death metal party” è un concentrato (quattro tracce per dieci minuti) di noise catramoso come se fosse uscito da casa Gern Blandsten o Amphetamine Reptile. Il trio milanese tira dritto per la sua strada con sempre più convinzione e personalità , trovando soluzioni inaspettate, come il notevole blues-core, che gira dalle parti degli Oxbow, di three night stand, il noise emozionale di three night stand e quello tutto giocato su frenate e ripartenze di memoria Dazzling Killmen (astrology sucks when you are a scorpio), per finire con l`assalto in stile Jesus Lizard di agatha`s theory on high heels. Insomma, tutto d`alta scuola.
Prima di passare altrove, ditemi la verità : chi rinuncerebbe, avendone la possibilità , ad una bella partita a `monopoli` o al `gioco dell`oca`, pur avendo abbandonato da anni i giochi da tavolo? Se siete anche voi assaliti dalla voglia di buttare il dado e di far scorrer una piccola icona identificativa in tondo, acquistate senza remore “Dice not included” dei Satantango, vi danno, col gioco, anche un cd per il sottofondo musicale. L`artwork del digipack, infatti, non è altro che una riproduzione artigianale del gioco dell`oca misto al monopoli con tanto di bigliettini degli `imprevisti` e delle `probabilità ` (rinominati `sfiga` e `culo`) e dove ci si può identificare con uno dei sei membri della band (sfido chiunque a scegliere di essere Nando); attenzione poi che, anche se non c`è modo di andare in prigione, ti potrebbe capitare di andare all`inferno da cui per uscire potresti dover concederti ad un altro giocatore; oppure potresti incappare nella `sfiga`, con il rischio che `Mattia Coletti ti vuole coinvolgere in un projetto, nel frattempo ne sta facendo altri otto. Salta un turno sperando che abbia finito`. Ah, il dado non c`è, bisogna procurarselo. Venendo alla musica, che non è certo di contorno, come `simpaticamente` alludevo prima, c`è da mettere agli atti il miglior disco della band lodigiana, approdata definitivamente ad una scrittura riconoscibile e qualitativamente ineccepibile, dall`inizio alla fine. Il disco della maturità dicono e c`è da credergli: pagato il tributo ai propri idoli, i Satantango si ripropongono artefici di un rock a tutto tondo, in cui i particolari fanno la differenza. L`iniziale nightmare (the beginning at the end) è un buzz rock, dalle tendenze psicho e dai cori pop, con un finale noise sopra la media; like a match e agitated sono una coppia di schegge punk-rock, come dei Pussy Galore umanizzati, seguiti da una stortissima quanto tagliente delirium tremens; god fish/Silver lake e light another cigarette (quest`ultima veramente splendida) si tingono di blues e di atmosfere noir, brainstorming e Silver lake/copper moon si ricollegano invece al loro recente passato di band punk-rock d`assalto mentre la finale red stars paga tributo al punto di riferimento per eccellenza di tutto l`universo indie-rock, i Fall (qui sedati a dovere), il tutto senza trascurare il lato più sensuale (wake up, peccato duri poco) di una band che in quanto ad appeal ne ha da vendere.
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