Interessantissima la D`Autres Cordes, originale etichetta d`oltralpe guidata da Franck Vigroux e dedita allo sviluppo di una personale forma ibrida di elettronica ed acustica. “Hors-champ” del contrabbassista Bruno Chevillon, gran carriera alle spalle e di recente protagonista in Italia di un omaggio a Pasolini, ha tutte le caratteristiche del disco `solo`, sebbene non sia facilmente riconoscibile come tale. E` un disco `solo` come poteva esserlo, un paio di anni fa, lo “Schimmer” di Jasch; siamo lontani insomma dai classici dischi solisti in cui il contrabbasso è inconfondibilmente protagonista (cito tra gli storici Peter Kowald, Barry Guy); in questo caso lo strumento è una semplice fonte di suono, liberamente editato, elaborato, processato, in una parola, trasformato. In “Hors-champ”, Bruno Chevillon crea un`ambientazione dall`altissimo peso specifico, tra puro sound elettronico (le bordate di germania e lear-machine, i beat incessanti e free di corten steel), istanze avanguardiste (l`ambient di une pièrce vide, dans sa tete abaissée, con lo spoken word di Antye Greie-Fuchs; le quasi cameristica salir la scène e seuils, la più vicina all`idea di contrabbasso che normalmente si ha) e nuovi studi su sequenze di beat (alors, le désordre; la notevole partir des choses). Soltanto nella conclusiva lear-machine, Bruno Chevillon dà libero sfogo alla sua tecnica, chiudendo il disco con una più nitida cavalcata tra virtuosismo e contaminazione elettronica.
Entrato nel novero dei compositori elettroacustici, Simon Sighicelli licenzia per la D`Autres Cordes, il suo primo disco, “Marée Noire”, non distante dal disco di Bruno Chevillon nel modo di elaborare fonti acustiche (in questo caso però di una più ampia varietà ), derivanti, oltre che da strumenti tradizionali come piano, organo, contrabbasso (suonato dallo stesso Chevillon), anche da fonti esterne (i field recordings da aeroporti, suoni del mare ed altri ambienti non meglio specificati) nonchè da numerosi oggetti (in metallo, plastica, etc.). Ne vien fuori un disco dalle varie suggestioni, ora cinematiche (l`intelligence pétrolifére, immensità des villes), ora naturalistiche (les alluvions, les naufrages, dove l`immaginario marino è molto presente), ora sperimentali (la concrete/avantgarde delle bellissime voguer sur la marée noire e les grands désert convoitées).
Complimenti a tutti e due e soprattutto alla D`Autres Cordes che si candida a punto di riferimento della scena elettroacustica europea.
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