1) Viola, meu bem 2) De conversa / Cravo e canela 3) Tu me acostumbraste 4) Gilberto misterioso 5) De palavra em palavra 6) De cara / Eu quero essa mulher 7) Sugar cane fields forever 8) Júlia/Moreno 9) Épico 10) Araçá azul
Durata:
38:59
Con:
Caetano Veloso, Edith Oliveira, Luciano Oliveira, Tuti Moreno, Arnaldo (dos Mutantes), Lanny, Moacyr Albuquerque, Perinho, Antonio Perna, Tusè de Abreu, Marcos Vinicius, Roberto Manescal, Rogério Duprat
La prima volta che ho sentito parlare di questo disco, tra l'altro molto bene, è stato dalla voce di Mister Valerio Tricoli. In seguito avevo ho notato che nel sito di un famoso tuttologo (nei cui giudizi ho una fiducia che rasenta lo zero) il disco viene valutato come uno dei peggiori del brasiliano (oltretutto viene mal datato al 1971 mentre è originariamente uscito nel 1972). Stando così le cose mi ero praticamente convinto che si trattasse di un capolavoro e come ho messo l'occhio su questa provvidenziale ristampa mi sono precipitato ad acquistarla. Infine mi è bastato ascoltare il CD una volta per capire che Mister Tricoli ed il mio istinto avevano ragione e che quest'arancia azzurra si disloca inevitabilmente ai vertici di una discografia che non lesina certo 'diamanti, ori e buone vibrazioni'. Ma non è sufficiente dire tanto, chè "Araçá Azul" si pone in modo alquanto equivoco all'interno di quella discografia e presenta situazioni particolari di montaggio sonoro che vanno a sfiorare il "Pop`eclectic" di Bernard Parmegiani o l`"End Of An Ear" di Robert Wyatt. Spezzoni di tradizione afro-brasiliana, di jazz e di rock, di arrangiamenti orchestrali e corali a cappella si alternano come flash in una specie di sogno ad occhi aperti. Veloso scava nella memoria e nella cultura musicale a lui contemporanea, senza paraocchi nè inutili snobismi, dando dimostrazione indelebile di possedere una profonda cultura e un incredibile bagaglio di conoscenze circa quella che viene definita come cultura contemporanea. E` estremamente difficile fare una selezione di merito in un disco che va assaporato nel suo insieme, ma Gilberto misterioso (puro Wyatt dei giorni buoni) e qell'incredibile girandola impazzita che è Sugar cane fields forever (il cui titolo sembra citare i Beatles), montaggio indefinibile di spezie afro, alta cucina classico-contemporanea e 'sambatismi', sono veramente roba da sballo. "Araçá Azul" è davvero, come sta scritto nelle note di copertina, «un disco para entendidos». E inevitabilmente, insieme a "Compulsion" di Andrew Hill, entra di diritto fra le migliori ristampe del 2007.