Autore disco: |
L`Enfance Rouge |
Etichetta: |
Wallace (I) / T-Rec (F) |
Link: |
www.wallacerecords.com www.enfancerouge.org www.t-rec.org |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2008 |
Titoli: |
1) Otranto 2) Ras el ahmar 3) Ana lastu amrikyyan 4) Tombeau pour New York 5) Azizati 6) Lame de fond 7) vendicatori 8) Nous 9) Hurricane Lily 10) Terre d`election 11) Petite-mort |
Durata: |
47:10 |
Con: |
Francois R. Cambuzat, Chiara Locardi, Jacopo Andreini, Mohamed Abid, Jamel Abid, Nabil Abdel, Mohamed Garbi, Lofti Soua, Hanen Meslmeni, Meriem Abid, Nouha Abid, Yosra Abid, Hanen Messemi, Claudia Cancellotti |
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eccellente |
x Alfredo Rastelli |
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Alla fine della recensione de “La Constitution de la République Du Savage”, riuscito disco di contaminazione etnica tra l`Enfance Rouge e il gruppo francese Les Hurlements D`Leo, mi auguravo che il trio franco-italiano dell`Infanzia Rossa approfondisse i rapporti strettamente musicali con le musiche tradizionali, componente sicuramente molto presente nel DNA dei tre che del cosmopolitismo hanno sempre fatto una ragione di vita. Non è un caso infatti che i sette dischi (in proprio) dell`Enfance Rouge siano sempre stati intitolati con il nome di due città , punto di partenza e di arrivo, che di fatto delimitavano un percorso, prima di tutto, umano; la loro lunga avventura rappresenta infatti una storia unica, costellata, come è, di richiami e rimandi, non ultimo le riletture di vecchi pezzi (nel nuovo disco vengono riproposte, rivisitate, Otranto e Tombeau pour New York, entrambe contenute in “Rostok-Namur” e Hurricane Lily, in “Krsko-Valencia”). Se nel già citato “La Constitution de la République Du Savage”, L`Enfance Rouge si calava nella musica e nelle strutture etniche (in particolare svariate influenze nord-est-mediterranee), in questo nuovo “Trapani - Halq Al Waady” è la stessa musica etnica (quella tunisina) ad essere assorbita nel classico sound del trio.
Conviene innanzitutto partire dall`overture di Otranto, che di suo, già nella versione originale, conteneva influenze tradizionali, qui però definitivamente esplose, con un intro arabeggiante a cui fa seguito uno stacco catacombale in puro stile Enfance Rouge (e con il testo in francese, a differenza della prima versione che era cantata in italiano, lingua ormai completamente messa da parte). Un inizio spettacolare che oltre a farci entrare nel mood oscuro del disco, è specchio di quello che sarà . Tutto il lavoro che segue, infatti, è realizzato con un tot di musicisti tunisini, guidati da Mohamed Abid, maestro di `oud, strumento tradizionale assimilabile al liuto, che si è occupato dell``arrangiamento; l`orchestra tunisina, dicevo, si inserisce in quelle strutture avant-rock tipicamente appartenenti alla band (gli stacchi di Ana lastu amrikyyan), abbellendone la sostanza (il dentro e fuori di Ras el ahmar, cantata da Chiara Locardi, la sofferta Nous, la nuova versione di Hurricane Lily, arricchita di un bellissimo coro, e la marcia militante di Tombeau pour New York, roba da far preoccupare il governo americano), nonchè riuscendo, in determinati momenti, a prendere il sopravvento sullo spirito rock (le splendide Lame de fond, vendicatori, Azizati, e la finale Petite-mort, definitivamente folk). E` un disco eccellente, “Trapani - Halq Al Waady”, perfettamente equilibrato tra le diverse istanze che, oltre a conservare la propria forza e bellezza senza snaturarsi, trovano così nuova linfa. Che ne vengano altre mille di dischi così.
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