Certo che ce ne vuole di fantasia per parafrasare “Contraption” come l`incrocio tra l`estetica funk di James Brown e il modernismo più oltranzista.
I Bark!, alla seconda prova come trio, per la PSI di Evan Parker, irrobustiscono la propria estemporaneità con un`improvvisazione pietrosa, indocile, che non rievoca il retrogusto (di scuola) free della madre patria Inghilterra, ma al contrario, infonde alla sua essenza due distinte form(ul)e che, dritte-dritte, catapultano dalle parti nostre: il jazz metafisico e futurista degli I/O e la destrutturazione di tempo&suono tout cour dei Sinistri.
Rex Casswell (chitarrista e già impresso nella storia per i precedenti con Stock Hausen & Walkman), Phillip Marks (batteria), Paul Obermayer (samples e new entry in questione) attingono dai primi l`orientamento a preservare stimoli jazz(o)logici, e dai secondi, il `manierismo` anarchico, sperimentale e dirompente con cui (co)penetrare e dissolvere-stravolgere l`intero mood tradizionale di cui sopra.
Un viatico provvisto di piacevoli-contraddizioni che si infiltra simbolicamente in tutto “Contraption”, facendosi manifesto perfetto della meravigliosa aria di `non certezza` insistita a dovere per tutte e nove le piste. Se per la materia dell`improvvisazione, ciò che erotizza di più l`affezionato, è l`essere coscienti di non essere mai certi del possibile sviluppo adottato dagli strumenti, i tre dai Bark! alchimizzano una specie di sconosciuto e spregiudicato afrodisiaco dell`arte dello spiazz(A)mento.
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