“Farewell Fields” è uno di quei dischi che come entra nel lettore cambia la percezione del luogo in cui ti trovi. La prima traccia, con il suo basso costante, le voci incomprensibili in sottofondo, le note che si accavallano lente e gentili, trasforma le pareti della stanza in quadri astratti dai colori in continua variazione, belli e ben accostati con lo sono nelle splendide grafiche del disco. Mirko Uhlig e Dronaement ci regalano questo split che assembla due esibizioni dal vivo, poco rimaneggiate a quanto dichiarano le note di copertina (ma che importa poi?), entrambe fatte di un ambient serena e complessa, dove il primo dei due termini si applica meglio alla musica di Uhlig ed il secondo a quella di Dronaement. Quindi un equilibrio in continuo movimento, che passa dai bassi profondi e lenti di Para Puri ai paesaggi mutanti di Fields. Forse alcune asperità e ruvidezze di troppo sul finale tolgono omogeneità ad un disco comunque splendido, che decide di non essere solo da relax spingendo su frequenze alte proprio quando la mente ha trovato la pace. Un dispetto difficile da perdonare, ma tutto sommato sopportabile se programmate il lettore CD in modo da invertire l'ordine delle tracce.
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