So a cosa state pensando. Lo so. A una fila di ragazzi vestiti di arancione, con campanelli e capelli rasati che cantano nenie insopportabili e circolari. Ebbene sì, questo disco affonda le radici nello stesso posto in cui l'affondano quei canti e quel sentire, ed anche qui la voce intesse infinite invocazioni alle divinità Radna e Krsna, ma non per questo si può dire che il risultato debba essere fastidioso. Anzi: prima di tutto Jiri Mazanek, impressionante musicista ceco, sa suonare sapientemente decine di strumenti; secondo, il disco è prodotto divinamente, ed i suoni spiccano cristallini e ben bilanciati; terzo, le melodie ed i ritmi che lo costituiscono alla lunga possono sì risultare noiosi, ma sono a tutti gli effetti trascinanti, ipnotici, profondamente mistici. Consigliato a tutti coloro che vogliono superare le frontiere musicali, religiose, personali, come l'eccellente etichetta Nextera, che pubblica questo disco in mezzo ad un catalogo di varia ambient che va dal nostro Marutti a Lustmord.
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