Difficile parlare dell`ennesimo (ne ha pubblicati più di venti) disco di un musicista come Massimo Colombo, pianista, compositore, insegnante, collaboratore di altri rinomati artisti del calibro di Enrico Rava e Tony Scott, nonchè dei due virtuosi che qui lo accompagnano a batteria (Billy Cobham) e basso (Jeff Berlin). Certo va sottolineata la genesi del lavoro, già pubblicato nel 2005 ma ora riedito con una traccia in più ed una veste nuova, nato dall`idea di Colombo di contattare i due musicisti che lo accompagnano e di coinvolgerli in una session di quattro ore ispirata ai lavori del pittore Caravaggio.
Certo non è semplice cogliere la connessione sinestetica tra le immagini del pittore e le note del disco, soprattutto considerando il fatto che il jazz dei tre è qui tendenzialmente solare, quasi gioioso, forse in contrasto con le travagliate e spesso cupe immagini di Caravaggio. Nonostante questa `difficoltà ` di accostamento (non necessariamente un difetto), il disco è nel suo genere perfetto, vicino ai maestri del piano quanto basta (mi viene in mente il Bill Evans di “Do you Believe in Spring?”) per elevare anche lo stesso Colombo al rango di grande, ma mai troppo smaccatamente simile ad essi (già altri notavano un riuscito tentativo di allontanamento dal `modello` Keith Jarret).
Da ascoltare e riascoltare.
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