Daniele Brusaschetto si lascia alle spalle (definitivamente?) la galassia noise post-industrial.
“Circonvoluzioni” è collezione di cicatrici dell`anima; di quelle che non si rimarginano.
Brani apparentemente semplici e scheletrici.
Incroci acustico/elettronici sporcati appena di elettricità , dieci canzoni intrise di rugiada invernale; parole come macigni a tener le note ancorate al suolo.
Dimenticate i cataclismi di “Bluviola” o “Poesia Totale Dei muscoli”, forse persiste un flebile punto di contatto con “Mezza Luna Piena”, quell`aria da osservatore di punta di scarpe, poco comunque; “Circonvoluzioni” par esserne il gemello saggio ma un poco (poco?) disturbato.
Quello a cui nessuno aveva prestato mai troppa attenzione.
Niente più Radon o Bar La Muerte, si torna a casa, alla propria Bosco Rec.; e non poteva essere altrimenti.
Resta in scia la poesia gassosa del/sull`incubo quotidiano, il senso di inadeguatezza, lo spossamento serale a cui non si trova rimedio ne motivazione.
I suoni sono fuggiti via impauriti, le chitarre hanno lasciato in pegno l`eco, forse anche l`ego, la visione che ne scaturisce è personale, disastrata, affamata, un chiodo che non vuol saper di piantarsi.
Una cicatrice appunto, strade, case, persone dentro le case, cielo fuori, luci accese la sera, tramonti ed albe; distrazioni tragiche e leggere per ingannarsi.
Apparizioni e sparizioni.
Ha ragione Daniele quando dice:
Non c`è vita senza cuore / ci sono attività incontrollabili / tumulti interni ritmici.
Quello che una volta si descriveva come disco di transizione.
Metter un punto.
Incubi Trickyani ad un passo; ascese Nearly God pure.
L`incanto fugace in prossimità del buio di Richard Youngs (l`umore è lo stesso, cambiano gli strumenti a disposizione...).
La strada di fronte è sgombra, può arrivare dove vuole, sta mollando i panni vecchi, facendo pulizia, ne saltan fuori di cose dimenticate nei cassetti, i figli della polvere, far entrare la luce, non troppo convinto probabilmente, ma è arrivato il momento di voltar pagina.
Un disco trasparente, carico d`incertezze, irrinunciabile.
Brusaschetto riparte da qui.
Nessun effetto speciale, nessun invito.
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