E` nata un`altra etichetta discografica piccola e volenterosa, di stanza nel Regno Unito, ma dal taglio internazionale: è la Bearsuit Records, che dà il via alle proprie pubblicazioni con questo lungo sampler di artisti inediti o quasi. Difficile trovare un filo conduttore se non nella ardua classificabilità dei sedici brani, apparentemente divisi in tre sezioni, una prima molto agitata e frenetica, fatta di campionamenti frammentati, ritmiche rapide e scomposte, melodie in accumulo e vocoder (troppi), in parte sullo stile di O`Lamm, per intenderci. Di questa risma fanno parte Anne King, Alone Together, Pndc (forse il suo il brano migliore di questa parte) ed Oomiaq, cui segue il quasi dub di Oldman e lo splendido Kaboom Karavan, già nostro top di qualche mese fa, senza dubbio il brano migliore della compilation (peccato sia tra quelli già presenti sul suo disco precedente, sebbene qui rinvigorito da nuovi trattamenti).
Segue una seconda sezione più sognante e rallentata, di cui fanno parte il buon Harold Nono, tra echi, vocine e ritmiche quasi orientali, e la delicata chitarra acustica di Pequena Fiera!, nonchè l`ambient sporca ma ben fatta di Limbic Somnus. Si passa in territori sperimentali con Alfred Brown e James Ross, quasi da musica contemporanea, e poi alla soffusa dark wave di Linda Bjalla, forse non originalissima (potrebbe piacere ai gotici che amano melodie cristalline, tastiere e pianoforte) ma toccante; segue Dm Stith, che con la sua voce debole e dolce ci ricorda Nick Drake e ma anche Antony.
Quasi in aria da F.S. Blumm (forse è Morr ancora una volta il riferimento per questa label?) il delicatissimo Sonicbrat, da tenere d`occhio, cui seguono gli esperimenti rarefatti in lo-fi di Hulk e Cahier.
Nel complesso, una rassegna che potrebbe farci scoprire nuovi coraggiosi talenti, tutti però da approfondire e testare alla prova della lunga distanza. Il primo pare sia Harold Nono, vediamo cosa combina con il suo “To the River Lounge”, appena uscito.
In bocca al lupo.
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