Gli attenti conoscitori del panorama jazz nazionale conosceranno già Vittorino Curci, sassofonista di Noci (Ba) dalle svariate collaborazioni nonchè protagonista di alcuni lavori solisti (alcuni di queste immortalate nei dischi della AFK records). Pochi però sapranno (o almeno io non lo sapevo finchè non l`ho scoperto in un caldo giorno d`agosto passeggiando per le strade di Mola di Bari) che Vittorino Curci è anche un poeta e uno scrittore. C`è corrispondenza tra la musica suonata e la parola scritta nell`opera di Curci, capace, al di là del mezzo usato, di emozionare alla stessa maniera sia l`ascoltatore che il lettore. L`ultimo cd pubblicato da Vittorino, un lavoro solista pubblicato sul finire del 2006 da Setola di Maiale, è composto da diciotto improvvisazioni solitarie dedicate a Casare Pavese (così recita il sottotitolo) di musica suggestiva al pari dei titoli che la rappresentano. Improvvisazioni libere ed ispirate che, in un andamento circolare, individuano, imprigionano e sviluppano un theme come raramente si sente in giro. Il libro, edito dalla pugliese Besa Editrice, è una raccolta di racconti o per meglio dire di ricordi, di immagini che ritornano da passato con una freschezza che non si è persa nel tempo, ma che acquista una potenza tale da trasformare, quei ricordi e quelle immagini, in mito. Protagonisti del libro sono coloro capaci di esagerare, guidati da un`eccessiva passione, col rischio di sembrare ridicoli; in una parola pà bitelé, secondo la definizione data dallo scrittore ceco Bohumil Hrabal, da cui lo stesso Curci prende spunto, come ci racconta nell`ultimo racconto che, più che un epilogo, è una vera e propria introduzione. Di questi personaggi l`immaginario o, per meglio dire, l`esistenza di Vittorino Curci ne è piena: non solo ispirano il nostro ma hanno ricoperto, nel corso degli anni, un ruolo determinante nella sua crescita. Veri pezzi di vita. Succede così che la musica e la parola scritta di Curci, si incontrano, si interscambiano fino a confondersi; il realismo di Pavese che si immerge nello spiritualismo di Coltrane e nella poetica dell`Ayler più evocativo e suggestivo. Bellissimi.
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