Fa piacere vedere come personaggi ed etichette su cui abbiamo scommesso in tempi non sospetti, trovino consacrazione anche al di fuori della propria cerchia di affari. Nel caso di Luca Sciarratta, deus ex-machina della net-label rudiMENTALE, l`approdo alla corte dell`immensa Setola Di Maiala, etichetta dedita alla produzione e diffusione di musiche non convenzionali, è il giusto riconoscimento per l`artista siciliano. Tanto, infatti, hanno in comune la rudiMENTALE e la Setola Di Maiale: l`indipendenza (che nel caso di Stefano Giust della Setola Di Maiale, è così totale da essere quasi suicida), l`improvvisazione come filosofia di vita, la necessità di esprimersi per quello che si è veramente. Non stupisce dunque veder nascere una collaborazione tra le due entità , l`una precurtrice, l`altra seguace. Per l`occasione, in una bella confezione cartonata, al numero 101 dell`etichetta di Pordenone, viene pubblicato il primo solo, a proprio nome, di Luca Sciarratta (ricordiamo però il disco con il moniker di Le Glabre), che, chitarra al chiodo, si presenta alle prese con improvvisazioni per laptop, con cui ha manipolato, processato e filtrato (in diretta) suoni provenienti da strumenti convenzionali o a seconda dei casi autocostruiti, oggettistica e nature morte (tanto per fare degli esempi si parla di roba del calibro di pietre, lattine, spazzolini da denti, elettrostimolatore su corde di violino, orchestra di elastici, calamite e quant`altro). “L.S.” è un perfetto incrocio tra musica elettronica colta (si cita Alvin Curran) e musica da intrattenimento (certa elettronica di San Francisco), senza dimenticare, tra le due sponde, la fondamentale via di mezzo (gruppi come Furt). E` un disco riuscitissimo che garantisce all`autore un posto nell`olimpo elettronico nostrano, tra le evoluzioni di un Elio Martusciello, l`oggettistica di un Luca Sigurtà e la free-glitch di (etre).
|