Il nome di Takeshi Nishimoto s`era già affacciato da queste parti in occasione della sua collaborazione con l`eclettico John Tejada nel progetto “I`m Not A Gun”, di stampo post-rock.
Niente a che vedere con le composizioni presentate in questo piccolo capolavoro realizzato in completa solitudine e registrato in una sessione di un unico giorno in una non meglio identificata chiesa di Berlino.
“Monologue” si presenta difatti come eccellente album di composizioni per sola chitarra classica, spaziando (provo a intuire) dai sedimenti degli studi classici alle influenze più recenti, catturandone atmosfere e strutture con uno stile tutto sommato minimalista.
I riferimenti più chiari sono agli albori della bossanova, esemplificati quasi scolasticamente nella parte centrale del disco (Voice 1 e la successiva Interwave), e riproposti diffusamente in una forma più contaminata, seguendo peraltro in questa operazione il percorso dei suoi predecessori e suppongo maestri, volti a cercare un possibile punto d`incontro fra musica colta e popolare.
I temi di ogni brano prestano molta attenzione ad una ricerca melodica piuttosto vicina alla cultura occidentale, esplorandone poi le ricchezze espressive sia ritmiche che armoniche.
Ne risulta quindi un lavoro in cui ispirazione ed esperienze giocano le proprie carte in un generoso e discreto scambio di prospettive, a tutto vantaggio di un ascolto vissuto con grande partecipazione.
Il meritato elogio al talento di Nishimoto non deve tuttavia distrarre da un doveroso encomio ai pregi dello strumento, una chitarra classica, forse il più diffuso degli strumenti in circolazione, e forse parallelamente il più snobbato non solo in ambiti accademici ma anche in quelli teoricamente più 'sensibili', spesso sordi alle sue sconfinate possibilità .
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