Autore disco: |
Whit Dickey // Imi Kollektief // The Diplomats |
Etichetta: |
Clean Feed (P) |
Link: |
www.cleanfeed-records.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2006 |
Titoli: |
1) Vortex 2) Soldier of uncertainty 3) Sacred ground 4) Vital transmission 5) Dream of caravans // 1) Prof Boum Boum 2) Frevo Sonoris Causa 3) Snug as a Gun 4) Fucked Up 5) Hitching 6) Manhanhao 7) The Hole in My Sole 8) Thierry na Caatinga 9) ZEDAVIS 10) Pao de Deus // 1) Down to the roots 2) Past the roots 3) The unsure of our times 4) The unsure of your answers 5) Buoyed in great days |
Durata: |
46:26 // 59:24 // 47:23 |
Con: |
Roy Campbell, Rob Brown, Joe Morris, Whit Dickey // Jean-Marc Charmier, Alìpio C Neto, Els Vandeweyer, Joao Hasselberg, Rui Goncalves, Paulo Matricò // Rob Brown, Steve Swell, Harris Eisenstadt |
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a tutto jazz |
x Alfredo Rastelli |
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Infornata di uscite jazz da parte dell`etichetta portoghese di settore, Clean Feed. La giovane label, attiva da poco più di un lustro, si sta facendo conoscere grazie ad una serie di ottimi dischi dalla caratura internazionale. Sono infatti assai noti gli artisti coinvolti in questi tre progetti di cui mi accingo a trattare con l`eccezione dell`Imi Kollektief in cui stazionano alcuni nomi nuovi nel panorama internazionale.
Il quartetto che gira intorno al batterista Whit Dickey si compone di rappresentanti illustri del jazz attuale, ovvero l`alto sassofonista Rob Brown, il trombettista Roy Campbell e il contrabbassista Joe Morris, dei quali ricordiamo, tra i progetti più influenti e popolari, i trascorsi con William Parker e Matthew Shipp. Il gruppo, come dicevamo, gravita intorno alla figura di Whit Dickey batterista dalla forte personalità che ha dalla sua l`intenzione applicare la tecnica al piano di Thenious Monk all`uso della batteria, sovrapponendo timbri e tonalità e lasciando davvero pochi riferimenti all`ascoltatore interessato (Sacred ground, Dream of caravans). Sul multicolore drumming di Dickey, i tre alfieri del jazz americano prendono il volo con deliziose suite perfettamente bilanciate, dalla sezione fiati impegnata in temi dal forte impatto melodico (vortex; soldier of uncertainty) e dall`improvvisazione controllata (vital transmission).
Internazionale, ma non molto conosciuto, è anche il quintetto, di base a Lisbona, dei Imi Kollektief; il combo è formato da musicisti provenienti da Brasile, Francia, Portogallo e Belgio; “Snug as a gun” è un disco brillantemente messo a fuoco, che sposa le radici jazz (il primo John Coltrane), l`africa di Sun Ra (Thierry na Caatinga, con la partecipazione del brasiliano Paulo Matricò allo zabumba e alla voce; Prof Boum Boum), alcune moderne evoluzioni (penso al Chicago Underground Duo), e timide tentazioni world (l`influenza brasiliana è innegabile e il vibrafono domina, ascoltare in Frevo Sonoris Causa, Fucked Up). Non c`è però una pedissequa riproposizione di stili già codificati, anzi; questo degli Imi Kollektief è un tipo di jazz che esce fuori dai conosciuti territori geografici per abbracciare una più ampia copertura possibile, in cui gioca un ruolo essenziale, come già detto, il vibrafono di Els Vandeweyer (e non è forse sempre stato, il Brasile, il centro della world music?). Davvero ottimo.
In ultimo, il trio The Diplomats, composto da Rob Brown (alto sax), Harris Eisenstadt (batteria) e Steve Swell (trombone) è un combo di free jazz che riesce a dire molto con poco. “We are not ostinate islands” è un disco che vede la sezione ritmica, orfana del contrabbasso, ridotta al minimo con la sola batteria di Eisenstadt: il musicista canadese non detta più i tempi e il ritmo, come un bravo accompagnatore dovrebbe fare, ma si inserisce tra i due strumenti a fiato come un elemento portante per le evoluzioni free ed impro (The unsure of our times, Buoyed in great days). Tutto ciò conduce ad una musica meno irruente e più cerebrale, votata all`indagine degli stati d`animo e alla produzione di inserti dalla forte carica emozionale (il crescendo di Down to the roots, l`iniziale Past the roots), scaturiti il più delle volte dalla magnifica combinazione trombone/alto sax.
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