Se il nome non inganna l`artista in questione è russo e, se il titolo del disco è altrettanto foriero di verità , è specializzato in sculture sonore. Le note di copertina confermano le impressioni, precisando che quelle utilizzate nella realizzazione di questo disco sono sculture bronzee (in numero di 10) foggiate con martello e fuoco, ma allargano la prospettiva addebitandogli anche il disegno riprodotto nel frontespizio. Di artista multimediale quindi si tratta. A sonorità più basse, dilatate ed oscure, tipo dark ambient del più criptico, si sovrappongono risonanze più metalliche, tipo gong, ma le tre piste si distinguono l'una dall'altra per accorgimenti particolari e per struttura. Dream, ad esempio, è attraversata da alcuni sfregamenti acidi e stridenti che si contrappongono alla delicatezza dell`insieme mentre Kursk I è basata sul progressivo smorzarsi della tempesta sonora creata dal parossismo iniziale. Kursk II, circa 2 terzi dell`intera durata, è logicamente la pista più articolata e, nell`insieme di una classica struttura crescendo - apogeo - diminuendo, prevede numerosi piccoli particolari, variazioni e/o `abbellimenti`. Senza alcun dubbio un ottimo disco. E` ovvio che se avessi assistito all`installazione presentata nella seconda metà di Marzo dalla stessa Die Schachtel, e facente perno sugli stessi bronzi utilizzati in “Sound Sculptures”, avrei assaporato la bontà di queste registrazioni in maniera più completa, ma la mia (nostra) pigrizia e/o scarsa disponibilità di tempo non può essere certo imputata all`artista od ai discografici. Ottime la registrazione e la resa sonora e bellissima la confezione, numerata e limitata a 300 copie, nel formato 14,5 x 16,5 cm e in cartone di grosso spessore.
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