Autore disco: |
Alessandro Bosetti |
Etichetta: |
Crouton Music (USA) |
Link: |
www.croutonmusic.com www.melgun.net |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2007 |
Titoli: |
1) Her Name 2) Her Face 3) Mask 4) Ivory Coast 5) Idiot 6) It's Me 7) Fumatore non fumatore |
Durata: |
40:19 |
Con: |
Alessandro Bosetti, Koen Nutters, Ernst Karel, Morten J. Olsen, Ana Djangouno Dolo, Ibe, Adachi Tomomi, Mariangela Tinelli, Paul Glazer, Ayako Fukunaga, Chico Mello, Fernanda Farah, Die Maulwerker, Steffi Weissmann, Ariane Jesulat, Henrik Kaiser |
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l`eterna lotta per dare ordine al caos |
x e. g. (no ©) |
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Sapevamo già che Alessandro Bosetti è un musicista al di fuori dagli schemi e al di fuori dalle righe, ma questo disco riesce egualmente a stupire anche chi, come il sottoscritto, può vantare una frequentazione piuttosto costante con la sua musica, e la sorpresa è davvero tanta da lasciare di stucco. Si tratta del suo disco più accessibile e pure rischia di essere il meno commerciabile, sia per il basso numero di copie pubblicate (soltanto 500) sia perchè propone una specie di forma canzone in grado di scontentare un po' tutti: chi nella canzone cerca standard ben definiti come chi non apprezza il tipo di approccio 'canzonaro'. “Her Name” rappresenta la riunione in veste 'giocondiana', e in quanto tale portatrice di mistero, sintesi, incompiutezza..., delle varie anime di Alessandro Bosetti - lo strumentista folgorato dalla musica di Steve Lacy, il sassofonista improvvisatore non idiomatico, il compositore elettroacustico, il meticoloso ricercatore sulla precarietà del linguaggio, il performer autistico, il viaggiatore audace... - ed è un meeting che avviene all'interno di quella che potremmo definire come una volta cosmica in grado di comprendere sotto la sua cappa sia l'esteriore sia l'interiore, tanto che l`ascolto lascia transumare l'immaginario da quella che siamo soliti distinguere come sperimentazione dotta ad elementi decisamente spuri - da sempre presenti al di qua della barricata - come Coil, Henry Cow, Frank Zappa, Robert Wyatt....
Il tutto è tratteggiato attraverso:
• un insospettabile multistrumentismo (Bosetti canta e recita, manipola elettroniche e onde corte radio, suona sax soprano, chitarre acustica ed elettrica, piano elettrico, violoncello, piano, harmonium e organo elettrico);
• alcune collaborazioni scelte ed utilizzate con cura (Ernst Karel degli EKG suona la tromba in Mask; Koen Nutters del N Collective suona il contrabbasso in Mask e Idiot; Morten J. Olsen del N Collective, Phô, Ultralyd, MoHa!... suona la batteria in Mask e Ivory Coast);
• ed alcune voci raccolte strada facendo.
“Her Name” è terra che si compatta e diventa carne: il Golem che s`è fatto uomo.
Non voglio insinuare affatto, con ciò, che si tratti di un`opera chiusa, definitiva, compiuta, dacchè in Bosetti permane sempre l`idea di imperfezione, come se dovesse lasciarsi ovunque linee di fuga, di svincolamento, di mutamento... di fatto la sua arte sonora è figlia di quei musicisti, Derek Bailey in testa, che hanno fatto del `cogli l`attimo` il principale motivo d`ispirazione. Ma, nonostante questa percezione di deficienza votiva o forse di caos primitivo, in “Her Name” concettualità , istintività , sperimentazione e ricerca melodica si equivalgono e si compensano in un`opera densa che si sfrangia in molecole impregnate di aspra e sfuggente bellezza. Se non fossi convintissimo che oggi non esistono dischi-capolavoro, ammesso che siano mai esistiti, direi proprio che questo "Her Name" è un masterpiece dalla a alla z. E, soprattutto, non vi spaventate, chè è comunque materia viva e non si tratta di roba da guardare con il cannocchiale.
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