Il vantaggio di non essere esattamente un recensore solerte è che si possono leggere le critiche di altri giornalisti più solerti.
Dunque di quesi poveri Pest Sound ho letto (pare un gioco di parole) davvero peste e corna (addirittura c'è chi ha minacciato d'andare a cercare il cantante a casa, certo non per fargli dei complimenti) o recensioni entusiaste.
Ebbene, come spesso mi accade, mi trovo nel mezzo. A me questo disco decisamente non fa impazzire, ma neppure è così terribile, forse è solo molto banale, ed appartiene ad un genere (diciamo rock-blues elettrico) che vive di qualche stereotipo (come tutti i generei del resto) che, ad oggi, ha forse un po` annoiato. I fans di dEUS e simili potrebbero non disdegnarlo, sebbene in effetti rispetto al gruppo belga qui le idee sono molte meno; i paragoni invece con Nick Cave e - credetemi, ho letto anche questo - Debussy mi paiono blasfemi.
Sorprende un po' il fatto che la produzione del solito Albini non sia stata in grado di dare quel qualcosa in piu ad un gruppo che, pur non essendo malvagio, manca di spunti geniali... però anche il buon vecchio Steve ne ha fatte troppe. Certamente la rabbia rock & roll defice pesantemente, in particolare nella voce di Neil Ovey (dalle origini scozzesi), forse piu a proprio agio con gli episodi piu rilassati, su tutti la buona Russian Roulette, momento migliore del disco.
Non un capolavoro dunque, ma per quel che mi riguarda Neil Ovey e soci possono dormire sonni tranquilli, non ho interesse and andarli a cercare a casa per picchiarli.
Nota sulla grafica, a mio avviso decisamente bruttina, in un tentativo di trash che riesce molto meglio ai nostri di Snowdonia.
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