Autore disco: |
Steve MacKay |
Etichetta: |
Radon (USA) / Base (P) / Fonoteca Municipal de Lisboa (P) |
Link: |
www.radoncollective.org www.basept.org www.cm-lisboa.pt/fonoteca |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2006 |
Titoli: |
1) The moment is sinking pt.1 2) Cauchemar de Satie 3) Movable wall 4) Alien encountier interlude 5) Face up on dash 6) Vacuum interlude 7) 3 oirt rewop 8) Alien encountier interlude 2 9) Tower of grawer 10) Los altos blues 11) Outro |
Durata: |
60:57 |
Con: |
Steve MacKay, Tyler Armostrong, Nyko Esterle, Kamilsky, Marlon Kasberg, Sam Lohman, Travis McAllister, Noah Mickenss, Scott Nydegger, Melvin Occasio, Fabrizio Palumbo |
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jazz metropolitano |
x Alfredo Rastelli |
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Una leggenda del rock, si proprio così. Basterebbe dire che il suo sax ha infiammato “Funhouse” degli Stooges, che ha suonato con Violet Femmes e Snakefinger e che da sempre calca i palchi di tutto il mondo. Da qualche anno si è accasato alla Radon, etichetta americana di nicchia, e di recente l`abbiamo ammirato in un disco in collaborazione con gli Smegma. Con gli artisti di casa Radon ha poi fondato un collettivo che prende il nome dall`etichetta, il Radon Ensemble con cui ha formato progetti, prodotto dischi e viaggiato per tournèe in lungo e in largo. Proprio nell`ambito di questo collettivo e dei suoi innumerevoli progetti, nasce il nuovo disco solo di Steve MacKay, intitolato “Michigan and Arcturus”; una mostra di quello che il sassofonista ha suonato dal 2001 al 2003 nonchè prodotto e definito poi in studio negli anni successivi. Pur essendo da sempre ispirato a mostri sacri come John Coltrane ed Ornette Coleman, MacKay non si è mai dedicato del tutto al jazz duro e puro ma fin dagli anni 60 ha sempre preferito lavorare in situazioni di contaminazioni; l`iniziale The moment is sinking pt.1 è infatti una dirompente cavalcata jazz-rock in trio con Marlon Kasberg e Sam Lohman (suo partner nei Sikhara e nei 36), al basso e batteria, con cui ha inciso altre due tracce presenti del disco (tutte registrate dal vivo), 3 oirt rewop e Los altos blues, caratterizzate anch`esse da una poderosa sezione ritmica su cui il sax pulito di MacKay ricama fraseggi e temi sempre compiuti. Nel disco sono presenti tutti i colleghi con cui ha diviso i palchi in questi anni, come Kamilsky e Scott Nydegger, il primo compagno nei Koonda Holaa, il secondo con i Sikhara: Cauchemar de Satie, Alien encountier interlude e Alien encountier interlude 2, sono umorali variazioni sul tema elettronica/jazz; sempre in trio, con Melvin Occasio e il nostro Fabrizio Palumbo (Larsen e (r), in cui MacKay ha anche suonato), ci presenta una lunga ed oscura jam di elettronica tra ambient e minimal techno. Con Tower of grawer è invece il momento del duo, con Nyko Esterle (dei Ripit, progetto in cui ricordiamo fa sempre parte anche Steve MacKay), in cui il sax improvvisa brillantemente sul djism di Esterle. In ultimo, c`è anche spazio per il quartetto, con Tyler Armostrong, Noah Mickenss (suoi compagni di ventura con il progetto Nequaquam Vacuum), e Travis McAllister: in esse MacKay ci presenta ragionate suite dalle forti tinte percussive (Movable wall) e avanguardiste (Vacuum interlude). E` un bellissimo disco, vario e dinamico, in cui il lavoro al sax di Steve MacKay è sempre costantemente puntuale e soddisfacente. Magistrale.
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