Autore disco: |
Vittorio Cane |
Etichetta: |
Innabilis Produzioni (I) |
Link: |
www.vittoriocane.it www.myspace.com/vittoriocane |
Formato: |
CD-R / mp3 |
Anno di Pubblicazione: |
2006 |
Titoli: |
1) Mestiere 2) Grand Canyon 3) La musica 4) Speciale 5) Dipendente 6) Mille 7) Ti do qualcosa 8) La neve sotto il sole 9) Un punto 10) Neorealista
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Durata: |
40:02 |
Con: |
Claudio Cosimato, Stefano Danusso, Paolo Spaccamonti, Valter Piatesi, Stefano Roman "Fano", Stefano Amen, Fabrizio Sanna, Paolo Grassino, Marco Palmieri, Terry-Ann Frenken, Lucia Latorre
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Neorealista senza un motivo |
x Lorenzo Maffucci |
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Puntiamo le orecchie su Vittorio Cane a molti mesi dalla sua prima mezza epifania sul web: roba che pare quasi di sentire le rotelle della Storia mentre arrancano nel passaggio dall'epoca delle cassette a quella del computer. Ora bisogna provare a mettere insieme i pezzi.
Vittorio Cane, 'cantautore' torinese tra virgolette, è Claudio Cosimato. Bugo il primo termine di paragone, forse giusto per pigrizia, chè senza dubbio in giro c'è tutta una schiera di songwriters off (e off-off) allegramente candidi, in vena di raccontare il proprio mestiere e introdurre al proprio mondo «così contorto», come dice Vittorio. Strano, visto che in questo suo debutto la natura della canzone (e, prima ancora, dell'intero progetto del disco) è materia descrittiva al grado zero: più prossima al 'Ciao, mamma' che alla metafora crepuscolare di Guccini, per intenderci.
La voce, da sola, non si basta; ma ipnotizza, questo sì, Cat Power-osa (primi periodi, si capisce. E` come quel vecchio disco con le voci raddoppiate per tentare di coprire le stonature: non ci riusciva nemmeno lei) fino al parlato (Un punto); le chitarre sono suonate male ma stratificate bene e circonfuse di sample e riff a casaccio quanto basta. Tanto c'è la musica che lo salva, che lo allontana, che lo emoziona.
Un po' di pezzi. Si ricorda benissimo - appunto - La musica, che fa lo stesso effetto di entrare in una stanzetta del 1999 con un cd (masterizzato) dei Folk Implosion che gira e il sole che cala sull'orizzonte. Di Speciale e Grand Canyon forse abbiam meno bisogno, vuoi per la teoria degli accenti messi male, vuoi per il vezzo delle strofe scombinate, eccetera. Idem per Dipendente, giusto un po' più corale e in odor di Vasco Rossi (sì!); ma chissà poi se patisce davver (Mille) o se fa per finta. Ti dò qualcosa,
dice lui, e porge poche rime e una buffa sezione di archi e ottoni mimati col synth prima di chiudere con Neorealista, natura morta con febbre che scende, outtake di Syd Barrett e batteria elettronica. A suo modo
inquietante.
E ora? Pare che sia in preparazione un nuovo disco, mentre questo è in distribuzione gratuita con licenza Creative Commons sul sito di Vittorio. Nel frattempo qualcuno farà di tutto per immobilizzarlo sul seggiolone del cantante stupidotto e surreale per forza, ma c'è da farci i conti. E poi le cronache ci raccontano che sotto certe imperizie, spesso, si nascondono le verità più vere. Morto un Bugo, si diceva, se ne fa un altro? Probabilmente no. Però il ragazzo gioca bene.
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