Di certo sembra musica che arriva da un passato remoto, precedente addirittura l`invenzione dei supporti di registrazione, quella di questi due dischi bislacchi. Non sono purtroppo un esperto di folk nè di psichedelia, quindi perdonatemi se i riferimenti cui accosterò Corsican Paintbrush e Ville Moskiitto saranno pochi e forse poco pertinenti... (direi Sun Ra, ma anche il celebrato Six Organs of Admittance) di sicuro quella in cui si cimentano è una musica estremamente istintiva, lisergica, reiterativa, prevalentemente improvvisata, profondamente umana. Fa specie considerarne l`origine, nel primo caso Tulsa, nell`Oklaoma, in pieno centro USA, e nel secondo la Finlandia. Corsican Paintbrush sono, tra l`altro, i titolari stessi di Digitalis Industries e della sua sussidiaria Foxglove, rispettivamente label dei due lavori qui recensiti (la prima per i CD, la seconda per i CD-R): si tratta di Brad Rose e di sua moglie Eden, che qui immagino in un bosco, circondati da strumenti che vanno dal bouzouki a qualunque tipo di sonaglietto, banjo e sicuramente altri strumenti di etnie nelle quali dubito affondino le proprie radici. Il finnico invece, Ville Moskiitto, lo vedo solo, in uno stanzino dalle pareti in legno, affacciato alla finestra ad osservare la neve che cade, imbracciando una chitarra acustica e strimpellando di tanto in tanto un organetto scassato.
No, non mi sono fatto di acidi pure io per entrare nel clima giusto per scrivere la recensione, credo sia sufficiente l`ascolto dei dischi stessi, peraltro - seppur necessariamente un po` lo-fi - molto belli e facilmente fruibili anche come sottofondo di letture o chiacchiere serali. L`attenzione ai suoni non è certo spasmodica, ma non è l`ascolto attento in cuffia la dimensione di questa musica stralunata.
Per un ritorno alla primitività musicale. Ben venga.
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