The Focus Group è l`alias di Julian House, musicista, grafico (ha lavorato per Stereolab, Broadcast, Prodigy, Primal Scream e Razorlight) e oggi gestore della piccola Ghost Box insieme a Jim Jupp (in arte Belbury Poly o Eric Zann). E` proprio il caso di dire «Dio li fa e poi li accoppia», dal momento che gli interessi ed i modelli musicali di House e Jupp forse non sono proprio eguali ma si assomigliano molto. Di Belbury Poly, e del suo ottimo “The Owl`s Map”, ho già scritto allo scadere del 2006, ed a meno di un anno di distanza eccomi alle prese con questo “We Are All Pan`s People” del Focus Group, che ambisce miscelare elettronica orchestrale primitiva, jazz d`annata, ambientologia, musiche da film e melodie della `Old England` rurale, il tutto visto e metabolizzato con un`ottica decisamente contemporanea. Si tratta di un disco piacevole all`ascolto ma povero di spunti realmente originali; e forse si perde anche in una eccessiva eterogeneità , marcata dalle 25 piste in ¾ d`ora, che da punto di forza quale può sembrare in un primo momento finisce per essere un netto punto a sfavore. Il disco scorre infatti come un gradevole sottofondo ma, essendo così privo di `personalità `, quello che resta alla fine è un po` poco; e non si tratta neppure di una di quelle cose che, una volta scaffalate, continui a ritirare fuori per anni. Non ti penti del suo acquisto ma è molto probabile che ti dimentichi di esserne in possesso.
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