Macomer (Nuoro), snodo mutante in continua espansione?
Dannatamente certo.
“Reharsal Fakestry” conferma pienamente la tesi.
Diabolico crocevia stilistico fumigante, avrebbe fatto la gioia di Robert Johnson; gli avrebbe anche salvato l`anima probabilmente.
Antro mutante creato in laboratorio, osservatorio privilegiato aperto sulle possibili varianti free/folk/avant/psych/ritual+altro di indecifrato nascosto in un angolo buio.
“Reharsal Fakestry”, parla lingua complessa e scivolosa, mastica e ingoia frammenti vetrosi, li assapora a lungo e poi rilascia un liquido afrodisiaco dall`inebriante retrogusto di salsedine e ruggine.
Infinita sensualità pagana fra queste note turbate, aromi naturali che sanno di terra che si scontra con il mare, di terra ingoiata dal mare e di mare che osserva la terra (poca) che gli si oppone.
Trasponsonic te la immagini, senza sforzo alcuno, Giano bifronte, piazzata in equilibrio su di un promontorio con i sensi allerta, messaggi captati di trasmissioni spezzate; continuo lavorio interiore.
Antonov e Campostorto si incontrano e braccano, decidono lesti di non cader in tentazione tipica di certe situazioni free, sparasi note in faccia all`impazzata e poi affanculo, preferiscono la diluizione; l`ampio respiro.
Semplice e complesso allo stesso tempo, del jazz, del folk, rumorismi assortiti, una nube venefica all`orizzonte ad incombere sul tutto.
Flauti, chitarre, batteria, giocattoli, dell`elettronica, un filo di voce, qualcos`altro; molto di se stessi.
La prima parte è discesa pura dopo vertigine da alta quota, è isolamento equamente diviso fra cavità umide ed ampi spazi aperti dove il sole ti cuoce il coppino; festività pagane in attesa sbavante della propria processione ed il silenzio ribollente di un pomeriggio di Agosto.
Ad un certo punto una chitarra decide di alzare la voce, non gli viene lasciato spazio, si irrigidisce ed entra in autocombustione; trasposizione perfetta di sgretolamenti naturali d`immane portata.
Lo scontro rituale della seconda porzione è abisso puro, Battiato, Mnemonists, Residents, Chrome incubici, la follia bruciata dei 13th Floor Elevators, l`abrasione degli Spacemen 3 che coverizzano Sun Ra, carne viva esposta brutalmente, senso di appartenenza andato a farsi fottere; creazione di un nuovo spazio in divenire.
Mutabile, attaccabile, in continuo movimento.
Materia viva senza vincoli temporali.
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