Due maestri del noise giapponese, Haino della prima generazione e KK Null della seconda, si ritrovano finalmente in un intero disco grazie alla Blossoming Noise (la più interessante etichetta americana del momento). Premetto che trovo più interessante l`Haino che tratteggia linee intimiste mentre è da un certo tempo che non seguo più le evoluzioni di Null, e per questi motivi traccheggiavo nel fare la recensione di un disco che, nonostante sia ottimo, non mi sento di consigliare indiscriminatamente a tutti i lettori. Chiaramente, visto l`etichetta ed i precedenti di entrambi i protagonisti, siamo dalle parti di un noise abbastanza estremo, seppure non si tratti proprio di roba efferata al massimo e/o di un muro di suono impenetrabile. Direi addirittura che gli appassionati del noise più eccessivo potrebbero rimproverare ai due una certa mollezza ed una trasparenza dalla quale emergono le singole evoluzioni strumentali, le voci e gli armonici in generale. Anche per quanto riguarda la varietà devo dire che la coppia ruota agli strumenti con sufficiente frequenza: nei primi due brani entrambi stanno alle elettroniche ed Haino è anche alla voce; nel terzo Haino è alla batteria e Null alla voce ed elettroniche; nel quarto Haino è alla chitarra e Null alla batteria; nel quinto Haino è alla chitarra e voce e Null alla batteria; nel sesto Haino è alla voce, elettroniche e drum-machine e Null alle elettroniche e voce; nell`ultimo per Haino resta la situazione del precedente mentre Null è alle elettroniche ed alla batteria. Quindi, dal momento che la compattezza viene meno, l`aria che tira è più quella di un free-noise che non quella di un noise puro. Non credo che sia il caso di aggiungere che, pur non cambiando nulla nella storia della musica e neppure nel vostro quotidiano di ascoltatori, “Mamono” si fa ascoltare con un certo piacere ed è in grado di suscitare anche un sufficiente interesse. E, infine, lo ripeto: si tratta comunque di due maestri e non di due Cricco Castelli qualsiasi!?!!
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