Ci sono interi generi musicali che possono loro malgrado annoverarsi tra i piu odiati da una grossa fetta degli ascoltatori. Uno di questi è il così detto (e mal identificato) New Age, talmente disprezzato da ormai essere assunto a termine dispregiativo: `che merda 'sto brano, pare 'na roba niùeigg!`, si può sentir dire sovente in non meglio identificati circoli musicali. Quindi, quando si ascolta un disco come questo “Altered Realities” del turco Erdem Helvacioğlu, alcuni potrebbero commentare con la poco nobile espressione di cui sopra.
Ebbene non avrebbero tutti i torti, soprattutto se, da un disco dichiaratamente tutto improvvisato e senza la minima sovraincisione o postproduzione, ci si aspettano magari bordate noise o virtuosismi eccentrici, quando in realtà il buon Erdem si produce incece in una musica pacata, soffusa, spesso melodica, a tratti fortemente meditativa, o perfino rilassante.
Il tutto è suonato con chitarra acustica e live electronics, dove questo secondo termine fa sì che la riconoscibilita del primo venga spesso meno.
Moltissimi trattamenti quindi, e molti riverberi, per brani che si sviluppano senza troppe sorprese, ma con un gran gusto per il particolare e per gli arpeggi svolazzanti.
Colpiscono in questo contesto la dissonante Sliding on a Glacier e la scomposta Shadow my Dovetail.
Non ho dubbi sul fatto che il disco non incontrerà i favori di molti, così sospeso com`è tra sperimentazione e intrattenimento da 'spa', ma resta il fatto che mi sono ritrovato ad ascoltarlo piu volte, e con piacere.
Forse, a poter dare un consiglio all'autore, vorrei che osasse un poco di più nella direzione di etichette con le quali pure ha collaborato (vd. Chmafu Nocords e and/OAR)... meno precisione e piu ardire.
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