“Rien, Merci” è un riuscito, nevrotico; schizzo estetico D.I.Y.
Parzialmente abbandonato il noise punk degli esordi, i Ned sviluppano ora una formula di notevole spessore che intercetta (ed ingloba) lungo il percorso suggestioni mutevoli.
Fulminante l`apertura di The Message e 44%, incrocio bastardo e frenetico, passionale compendio di aritmie metalliche tanto Ex quanto Gang Of Four di “Entertainment!”; un sottile refolo nevrotico/isterico di Pixiana memoria a soffiare sul tutto.
Brutale girovagare condotto sulle ali di una ritmica complessa e tribale che post punk è; oltre ogni previsione.
Deliri e rigurgiti sbrecciati e declamatori come nella travolgente The Game Of Shrink, sventolar continuo di vessilli polemici; attualizzazione urgente del Fall pensiero che si sposa con la demenza espressiva palesata anni addietro dai Membranes (ma pensa chi cazzo mi hanno ricordato! Son malato forse?).
Metropolitani e velenosi, la loro è una corsa disperata a perdifiato lungo vicoli maleodoranti con cani rabbiosi alle costole e mocassini troppo stretti e scomodi ai piedi.
Non rimane altro da fare in tal caso oltre l`urlare e bestemmiare allora, e loro idealmente lo fanno; Mr Poodle ed il suo debosciato blues sfigurato (Oxbow style?) ne è la dimostrazione perfetta.
Vena poppy presa per i capelli, squarci di lisergia casalinga affiorante in chiazze oleose (certi siparietti demenziali...); fulminante per certi versi.
La contagiosa claustrofobia danzerina mongoloide di Voices In The Sink e Brütal Bikini, purissimo distillato post punk su cui frollarsi le ginocchia in un frenetico twist ubriaco.
Dal vivo devono essere uno spettacolo unico; se vi capita non ve li lasciate sfuggire!
Il futuro per loro riserva gustose promesse (il genio dei Laddio Bollocko è ad un passo dietro l`angolo...).
Gran bel lavoro!
Consigliatissimo!
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