Potremmo sezionare l`identità di “Some Thoughts About Shkrang!` in due parti (quasi) perfette:
un organismo penetrato da sensazioni contrastanti in cui l`improvvisazione radicale, incarnata
dalla coppia sax-batteria di Mick Beck e Paul Hession, forma un sottile gioco di `scambi` con
l`anima più indiavolata, o rock, di Dave Tucker e con la sua chitarra; tra parentesi, a confermare
frequentazioni `rocciose` di quest`ultimo, vengono incontro una serie di trascorsi nel post punk - classe `78 - in
supporto ai Fall di Mark E. Smith.
Le tracce qui `esposte` sono il frutto di alcuni concerti attuati tra Spagna e Inghilterra due anni fa, le quali
registrazioni, come solitamente capita in simili entourage (e)sperimentali, sono state in un secondo tempo ri-trattate al laptop
dalle mani `elettroniche` di Tucker.
Animo instabile dunque, cannocchiale posto in due postazioni discrepanti: si nutrono sentimenti `arditi` per il free jazz
autentico e si architettano tributi di libertà sonora incondizionata, volti con lo sguardo a vecchi leoni di un tempo
passato (Archie Shepp). Ma le carte mescolate con velocità , si sa, modificano celermente l`andamento
del gioco, portando così a formulare stati d`animo in crescendo, dove la `scontrosità ` degli strumenti viene scolpita
anche a colpi di elettricità - dominante - e mood elettro / progressive / minimale / lisergico;
ben si trovano esempi in ciò tra l`ascolto di Ballroom Dancing, Washing e Study in C minor.
Non potevano combinarsi meglio le poche e dirette parole stampate da presentazione all`interno
del cd:
`...the Beck/Hession duo is legendary for focus and power. Add Tucker`s spikey guitar/electronics and there`s something striking -
Could be hammer blows on anvils, or industrial strife. It`s Unusual and Intense. The best of abstract free and wreckless driving...`
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