Autore disco: |
Crescent |
Etichetta: |
Fat Cat (GB) |
Link: |
www.fat-cat.co.uk |
Formato: |
CD / LP |
Anno di Pubblicazione: |
2007 |
Titoli: |
1) Little Waves 2) Cup 3) Nearly Ready 4) Geese 5) Hey September 6) Come Into The Shade 7) Drift 8) Birds Came Out Of The Trumpet 9) Before 10) Out River |
Durata: |
41:00 ca. |
Con: |
Matt Jones, Sam Jones, Kate Wright, Tom Cops, François Marry, George McKenzie, Naoto Kawate |
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le nuove delicate canzoni di Matt Jones |
x e. g. (no ©) |
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Dal momento che il precedente “By The Roads And The Fields” era stato ai vertici della mia playlist nel 2003 (trovate la mia recensione qui: kathodik), aspettavo questo nuovo disco dei Crescent con una certa curiosità , consapevole che non era possibile ripetere quella meraviglia ma anche speranzoso che il nuovo disco non sarebbe stato una semplice riproposizione in tono minore del precedente. Doppio centro: “Little Waves” è un disco minore rispetto al precedente ma non ne ripercorre pedissequamente il filo conduttore. Le canzoni sono più lineari, meno strambe, meno ritmate (ad esclusione di alcune parti concitate in Drift e di altre più morbide in Before), e si presentano in forma cantautorale, quando non propriamente folk (Before), mentre la voce, in perfetta armonia con ciò, perde le sue caratteristiche più gemebonde. E del folk, al di là della forma, queste canzoni emanano proprio un sapore d`antico (per coloro che hanno il giradischi consiglio vivamente l`acquisto della versione in vinile), magari derivante dalla circostanza che le registrazioni sono in parte avvenute in alcuni siti particolari. Nel passaggio dalle strade e dai campi alle `piccole onde` non potevano che andare persi quei piccoli intoppi tipici della vita nella terraferma, quivi sostituiti dal delicato fluttuare dei marosi rotto soltanto dallo stridere delle `gabbianelle` o dal gracchiare anomalo di voci lontane (Come Into The Shade e Out River). E, comunque, Matt Jones conferma d`essere un poeta dalla sensibilità quasi unica nell`odierno panorama musicale. “Little Waves” è un disco ancor più intimo e intimista del precedente, e piacerà un casino a tutti coloro che sono affezionati ai capisaldi del genere... a partire da Nick Drake per finire con i grandi e misconosciuti Area (un gruppo americano di fine anni Ottanta: Area), ed è proprio alla fragile poetica di questi ultimi che i Crescent sembrano avvicinarsi parecchio in questa occasione. Per quanto riguarda le parti strumentali sono da segnalare alcuni splendidi interventi di François Marry alla tromba e la presenza di Naoto Kawate (già con i Maher Shalal Hash Baz) all`eufonio.
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