Autore disco: |
Get The People // Passe Montagne |
Etichetta: |
RuminanCe (F) |
Link: |
www.ruminance.com www.myspace.com/getthepeople www.myspace.com/passemontagne |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2007 // 2006 |
Titoli: |
1) got a lot of love 2) la la land 3) bodies 4) man, playing the drums is fun! 5) get back to the shine 6) starchild and moonkid 7) junkyard dog 8) clay band 1 9) eutrophicated mirrorplankton 10) i wanna be a better friend 11) you storm them good 12) don`t get chipped 13) castles 14) strange love 15) nature 16) intergalactic sweety-pants> 17) boob // 1) carboglace 2) dactiloca 3) el cartucho 4) tire fesse to heaven 5) sierra perdita de los tayronas 6) bomarzo 7) altamonica 8) crocodile empire 9) song and dance 10) el dorado enemigo en polvo 11) automatic video 12) lafayette 13) ghost track |
Durata: |
44:51 // 24:54 |
Con: |
Kevin Shea, Ben Simon, Kule Forester // Gilles Montaufray, Samuel Cochetel, Julien Fernandez, Paul Rodden |
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nuove dall`indie rock |
x Alfredo Rastelli |
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I più conosceranno Kevin Shea per i trascorsi negli Storm & Stress e, più recentemente, nei pluridecorati Talibam!. Personalmente, le uscite post S&S dei tre componenti mi hanno alquanto deluso, soprattutto Kevin Shea da cui mi sono sempre aspettato molto e mi sono sempre ritrovato con poco, Talibam! compresi. Dov`è sono finite le fantastiche evoluzioni alla batteria che con il gruppo di Chicago aveva dimostrato di averne da vendere? Nell`omonimo disco d`esordio dei Get The People, l`estro del batterista americano fa capolinea in brevi apparizioni: nell`avant-pop di get back to the shine, nell`apertura melodica alla Joan Of Arc di la la land, nella breve introduzione di man, playing the drums is fun! e infine, nel solo di eutrophicated mirrorplankton. Sono questi tutti piccoli accorgimenti che riescono a dare le giuste motivazioni all`ascolto di un disco che altrimenti risulterebbe piuttosto sterile. Per il resto, infatti, “Get The People” è un onesto indie-rock con preferenza per la ballad in stile ultimi dEUS (junkyard dog; i wanna be a better friend) o i Pavement più involuti (don`t get chipped; strange love), che farà sicuramente la gioia di chi va in brodo di giuggiole con un incedere malinconico di chitarra, una batteria felpata, alcune voci scanzonate e delle atmosfere un po` jazzate.
Dimenticavo di dire che il disco esce per la francese RuminanCe su cui, nel 2006, usciva anche “Long Play” dei Passe Montagne, gruppo francese, la cui recensione si era persa nei meandri del mio hardisk. Fatto il dovuto mea culpa, ci tengo a sottolineare la validità di questo progetto in attesa della pubblicazione del secondo disco. Il dinamico trio strumentale dei Passe Montagne, che gira intorno alla figura del batterista dei Chevreuil, Julien Fernandez, mescola alcune delle più interessanti intuizioni dell`indie dei decenni passati, tra l`elettro-rock di Brainiac (carboglace, el cartucho), il noise dei Jesus Lizard e Oxbow (dactiloca, sierra perdita de los tayronas, tire fesse to heaven e song and dance, unico pezzo con la voce di Paul Rodden), tecnicismi alla Don Caballero (el dorado enemigo en polvo) e un andamento blues che trova le sue origini nell`approccio di band quali US Maple e derivati (altamonica, crocodile empire, lafayette). Una band che è più di una promessa.
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