L`occhiello di questa recensione contiene davvero in sè quasi tutto quello che c`è da dire su questo disco, eccetto il fatto che è bello. Ossia: prendete una persona che ama l`elettronica ma che è rimasta alla fine degli anni `80 e che non hai mai sentito parlare di Aphex Twin, Autechre, Boards of Canada, Warp sound nè di tutti i loro vari epigoni, e fatele ascoltare “Living In A Pixel”: credo che non potrà non apprezzarlo.
Mi piace pensare che l`autore sia consapevole di questo, e che - magari inconsciamente - abbia scelto d`intitolare il disco con una sorta di ammissione: `vivere in un pixel`, ossia chiuso in un piccolo mondo che quei suoni li apprezza, li ama, li mangia e li metabolizza fino all`ultimo boccone e poi, inevitabilmente, li risuona.
Quindi, il risultato è un buon disco che davvero non vi potrà sorprendere, ma certamente potrà ad ogni modo finire in heavy rotation sullo stereo di chi, come me, ha già un po` di nostalgia dei tempi dei selezionati lavori ambient e dell`ambra di chi ho sopra nominato...
Non è neppure facile confrontarsi con i mostri sacri. C`è chi alla ricerca del nuovo a tutti i costi fa invece delle gran cagate. Non dimentichiamolo. Da parte mia, una bella e sincera stretta di mano al buon Leeza.
|