Plastic Violence, nell`anno del cane per il calendario cinese (2006); ha dedicato questa ammirevole serie di 12 uscite mensili ai nostri amici a quattro zampe.
Si allentano i vincoli espressivi fieramente rigidi delle precedenti uscite, le gelide geometrie post industriali del passato si innervano di geniali intuizioni che consacrano Plastic Violence come una delle più belle realtà del panorama elettronico italiano (e non solo...).
Le ostiche e spigolose coordinate Pan Sonic / Ikeda / TG docilmente si sottopongono ad un make up creativo travolgente ed ospitale; anche per orecchie non avvezze a certi suoni.
L`irsuta incomunicabilità esibita sotto pelle nei precedenti lavori si scioglie come neve al sole, la mancanza (in questo progetto) di un concept unificante giova non poco allo sbocciare fragrante di una possibile, nuova forma canzone, sinceramente inaspettata; quanto ben gradita.
30 brani sparsi lungo 12 (importanti) piccoli cd colmi di giocosa tenerezza verso i nostri scodinzolanti amici.
Un florilegio di emozioni in libera uscita; un`efficace gioco espositivo in bilico sull`asse cuore / cervello.
Leggere modificazioni della scontrosa materia originale, (ora); felicemente disposta ad aprirsi verso l`esterno.
Un intervento apparentemente complicato sul corpo freddo al silicio esposto, una grandinata umorale perfetta e calibrata dove, senza problema convivono spasmi più sperimentali (meno convulsi che in passato...) e tenui (convincenti) melodie.
Un complicato intrico di scabrose cavalcate al calor bianco e strutture aeree degne delle visioni più felici dei Boards Of Canada, folk (non sogno giuro!) carnale fatto di poco e nulla che si apre sorridente, zone meditabonde scosse da brividi elettrici; tutto e di più!
Dal girotondo folk profumato di Mr.Tambourine Soldier si passa alle folate cupamente post-Suicide di Brazil, ci si imbatte nella dolcezza malinconica scatenata da Olympic Shame sino a giungere ai furori in salsa r`n`r di Storm (bellissima!), e poi si riprende la corsa e si continua.
Sgretolamenti da collasso / ricordo new wave ed una cavalcata post techno, le due cover contenute nel “Vol.11” di Love Buzz (Shocking Blue) e Party Of Special Things To Do (Captain Beefheart) che riportano Plastic Violence ad essere un duo con l`ingresso stabile in formazione di Marco Ricci accanto alla strabordante creatività esibita da Fabrizio Paolillo.
Due splendide visioni, striscianti e malsane; ideale collegamento (tributo?) alla serie singles club della Sub Pop.
Altrove come nel “Vol.7” troviamo randelli Pan Sonic violentemente agitati di fronte ad un muro dub che elude agilmente ogni istanza di chiusura autistica, e poi; Glittering Star e la sua emozionante preghiera pacifica che si stempera in un muro di suono ammonitorio.
(Sublime e commovente!).
Caged Bird dal “Vol.8” che insieme alla luminosissima Coaxial dal “Vol.6” che sventolano a più non posso spettri e fantasmi Joy Division / New Order post dramma; da stringersi fra le braccia.
Leaved Behind dal “Vol.3” che tratteggia una melodia impalpabile (da urlo!) figlia legittima di una dolorosa offensiva della memoria.
Ed ancora:
Il “Vol.12” che conclude la serie in gloria, un`incredibile sarabanda di schegge impazzite che schiudono definitivamente le porte del futuro per Plastic Violence.
Come considerare se non in questo modo la sopra citata Mr.Tambourine Soldier, l`ironica a rotta di collo Train Twist, La Poupeè Mècanique ed il suo (involontario?) sguardo esistenzialista degno dei Residents, All The Pets Sleeps With Me chiude con un`ode al chiar di luna la serie e definitivamente sancisce l`assoluta, nuova; libertà espressiva del duo.
Praticamente tradotto: ora possono osare veramente di tutto.
Tra i più convinti allontanamenti intenzionali dalla tirannia del beat.
Il futuro (ora) gli appartiene.
E riunire il tutto in un unico lavoro?
Da possedere ed annusare ripetutamente.
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