Quartetto catanese che dopo la pubblicazione del fortunato "Red EP", sposta le coordinate di rotta e punta il radar verso label straniere giungendo alla texana Australian Cattle God, incastrandosi con dignità tra bands come the Redneck Manifesto, Attack Formation, Lebanon etc.
Da qui il volo verso gli States (autunno del 2006) per promuovere "30.000 Feet Tarantella" in un tour di circa due settimane, toccando Chicago, Austin, New York etc.
In questo nuovo CD, attraverso uno schema ben definito, si alternano brani strumentali, rumori, voci narranti ed echi di automatismi che appartengono al mondo dell'aeroporto e al viaggio.
I quattro Diane And The Shell riprendono, selezionando e scartando, tutto un armamentario sonoro di casa Indigena: Uzeda, Three Second Kiss, Mashrooms, Theremin etc, (tra l'altro la produzione artistica del disco è affidata alle mani esperte dei Tilotta, padre e figlio). Ne è uscito un lavoro certosino fatto di intrecci chitarristici iper circolari, ritmiche ossessive dal forte richiamo ad un sound 'math' statunitense, ma qui con grande freschezza e senso dell'umorismo (mi sembra anche di scorgere qua e là particelle di melodie della tradizone popolare del sud, sbaglio?), del resto già presente nel titolo e nell'impaginazione grafica minimale e divertente.
Di certo, ascoltando questo disco non posso non citare alcuni caposaldi del math rock di fine anni '90 come Paul Newman, Don Caballero o i grandi Pele, o ancora Turing Machine, poichè a tratti sembra di assistere a un loro ritorno in scena.
Dei pezzi proposti, preferisco quelli con strutture più nervose e frenetiche, come la splendida Last Call che nella parte iniziale mi ricorda molto una certa cadenza 'siculo-morriconiana', oppure Instruments? Set as required! coi suoi cambi repentini di ritmi sempre nuovi e sorprendenti e fraseggi chitarristici con qualche eco d'oriente; in alcuni casi invece, l'uso del piano e del violino su tempi più rilassati, anche se ben congeniato: Suite for bancomat a mio parere rischia di standardizzare un genere che ha bisogno di nuova linfa per non cadere nelle trappole 'mogweiane' e affini.
Quale sarà la prossima pista di atterraggio?
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